30 January 2004

Mattia the Weather Man


Ok, lasciato solo dal mio "compagno di merende" e dal mio telescope operator che mi dava tanta sicurezza (me ne danno un altro, pero', per le prossime tre lunghe notti), ma ad onor del vero dopo un accurato training consistito nel provare per una mezzoretta i tasti che avrei dovuto schiacciare se ci fosse stata la minima possibilita', meteorologicamente parlando, di osservare qualcosa che mi interessava, eccomi qui a guardare nervosamente "il manuale dell'osservatore" e a consultare le previsioni del tempo. Ora, le previsioni del tempo visualizzano quanto segue per i prossimi giorni:





Ora, siccome pare che (oltre a non esserci pioggia, neve o nebbia) il PW (vapore d'acqua, per i profani) debba stare sotto 2 per fare quello che sono venuto qui a fare, si propone il consueto dubbio filosofico: starmene qui in foresteria a dormire e a guardare computer portatili in rete o andare su a fare due chiacchiere con il nuovo telescope operator e mangiare popcorn? O ancora meglio, con tutte le spiagge che ci sono qui in giro??? Non pensiamoci, forse e' meglio...

An Astronomer's "Observations"


Di giorno e mille metri piu' sotto, pero', nessun problema meterologico, il sole splende, i giapponesi vengono su a visitare i telescopi e a comprarsi le relative magliette, e c'e' pure il tempo per una lunga passeggiata nei dintorni della foresteria... ecco come si vede la vetta a 4000 metri (minuscola vetta innevata al centro!) dai 3000 della foresteria!





A questo proposito, e' chiaro che anche per stanotte le previsioni in cima sono terrificanti...

29 January 2004

Not ready yet...

Finalmente al lavoro!





Be', non proprio, che' il cielo fuori ci da dentro con tutta la sua buona volonta' e pare non si aprira' nemmeno la cupola, ma e' sempre un gran bel vedere! Te' e Popcorn sul tavolo, cosi' le due anime (inglese e americana) del posto sono soddisfatte, e per fortuna che non ho portato una delle pizze surgelate dalla foresteria, altrimenti avremmo fatto Little Italy, e via, con U2 d'annata ("Have you come here to play Jesus... to the lepers in your head?") ad allietare la control room ma in particolare la mia testa piu' intontita del solito... and let the hours roll... con giusto qualche sporadica escursione fotografica all'esterno che avrebbe meritato migliore hardware!



"notte" insonne, a guardare il soffitto dalle 2 pm alle 12 pm locali, mi alzo e piove, ma si va "su" subito lo stesso, che' la vetta e' 1000 metri sopra e il tempo cambia rapidamente... sara', ma a me gira vorticosamente la minchia lo stesso!!!

27 January 2004

In volo tra Los Angeles e Honolulu (trionfo del kitsch traveling!).
11:00 HST... no, non Hubble Space Telescope, che Georgie ha appena
condannato ad una morte prematura con i suoi tagli annunciati ADESSO,
promettendo soldi che (forse) cominceranno ad arrivare TRA 5 ANNI per
mandare qualche moderno sommozzatore in giro per lo spazio TRA ALMENO 15!
No, no, HST qui deve stare per qualcosa tipo Hawaiian Standard Time,
comunque sia e' -11 ore rispetto all'Italia, quindi il Sacro Graal del viaggiatore
statistico, le 12 ore di differenza rispetto ad una qualche "casa", mi sfugge
ahime' ancora una volta!

Ma il succo di questo post e' un altro, e cioe':

Udite, udite!

Dopo attenta lettura dell'ultimo numero del mai cosi' enfatico MacWorld
ho finalmente deciso (o quasi, che' si sa come sono quando si tratta di
decisioni irrilevanti!:-), come si suol dire in "certi" malfamati ambienti,
di "scendere in campo" e comprarmi un "gingillo" con la mela sopra!
Purtroppo tale decisione capita in un momento in un certo senso poco
propizio, dovendo io aspettare, se ho capito bene, fino al primo febbraio
per azzerare il bilancio mensile della carta di credito e poter cosi'
ordinarlo on-line senza rischi di restarmene poi a Pasadena a lavare i
piatti per pagare il conto dell'albergo! Quindi ci saranno ancora lunghi
giorni (e soprattutto notti, se e' vero che sono assegnato al turno
1:30-6:30am!) di indecisioni e ripensamenti, ma "sento" che e' il momento
giusto. A fare la differenza dev'essere stata la confidenza con la quale
l'altro giorno Jason, uno dei miei colleghi di Pasadena, simpatico capellone
che come pedigree ha un dottorato alle Hawaii:-), si muoveva magicamente
per gli uffici mostrandomi questo e quello sullo schermo del suo PowerBook,
il tutto fin troppo wireless grazie al solito istituto americano dove le
cose "funzionano", e dove come contrappasso si scocciano un po' se chiedi
di collegarti col tuo portatile ad una buona vecchia "presa di rete":!

Ma non divaghiamo! Certo, un po' rimpiangero' il tardo pomeriggio che si
fa sera e poi piena notte cercando su Google un modo per collegare un
qualche aggeggio USB 2.0 sotto linux, o il testualmente romantico wvdial
per collegarmi ad internet. Forse mi capitera' addirittura di guardare con
un po' di nostalgia alla "tenera" ansia nel non allontanarsi troppo dal
portatile perche' si sa che si pianta tutte le volte che lo schermo,
"intelligentemente", si spegne per risparmiare energia! E certo, magari
l'ultima versione di un qualche inprescindibile divx player per linux
non si compilera' mai e poi mai... ma forse sara' giusta ricompensa
liberarsi dalla pop up di windows update che salta fuori per l'ennesima
volta a chiederti di installare LA STESSA IDENTICA PATCH per Internet
Explorer! Certo, restera' sempre lo scazzo di chiedersi in ogni momento
non se si ha chiuso il gas ma se quel dato file *.doc verra' letto
correttamente dalla data persona con la data versione di office, ma ehi,
niente e' perfetto!:-)

Bene, ora passo a cosa piu' proficue, tipo il manuale da 50 pagine del
telescopio cui sono diretto! Ma prima mi attende l'inquietante pollo che
mi sta di fianco ormai da una decina di minuti...
God Bless Airline Catering!:-)
Giusto prima del check-out dall'albergo diretto all'aeroporto, previsioni del tempo dal Mauna Kea, per gentile concessione del mio fututo "compagno di merende" in altura:

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weather has taken a turn for the worse but the forecast is very promising. the water vapour has subsided and no more snow... should be SHADES territory by the time you arrive...

you lucky git...
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Be', almeno pare che non me ne andro' lassu' per contemplare i monti innevati in un posto un po' piu' esotico del solito e basta...

Hasta luego!

26 January 2004

Giornata pre-partenza decisamente depressa, non mi riesce di combinare nulla... e a poco valgono anche gli uccelli che si inseguono fuori dalla mia finestra, sul solito campo sportivo del posto, dove un eroico corridore torso nudo approfitta del sole "invernale" ma non troppo.

Buoni propositi per l'anno nuovo: come da involontaria riflessione suscitatami da un mail di Tommaso, qui e ora, solennemente, giuro che se dopo aver consegnato la tesi e aver fatto una vera vacanza mi dovessi lamentare ancora chiunque, presentando una copia di questa pagina, potra' "approfittarsi" di me come piu' violentemente gli aggradera'. Detto questo, fino ad allora, sopportatemi!:-)
Serata nebbiosetta e fredda oggi, dopo le prime gocce di pioggia da quando sono qui!

In compenso sul Mauna Kea, mia prossima destinazione Hawaiiana, di questi tempi le precipitazioni di vario tipo sono all'ordine del giorno, come testimonia Matt, il mio "omonimo" futuro compagno di bisboccia al telescopio

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It's snowed very heavily so they are hundreds of Hawaiians driving their massive trucks up here filling them with snow and building snow men down by the beach...
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Vabbe'...

20 January 2004

Prime (be', non proprio, diciamo seconde:-) parole del mio "dizionario sentimentale americano":

Immensa : o meglio "Maiuscola", come diceva il Che dell'altra (la sua) mezza America...
- immensa, banalmente, come le strade, ma anche come lo scazzo dei pochi "sospetti" pedoni che, a rispettare i semafori (e qui pare sia il caso di farlo, che' la polizia le multe te la fa sul serio!) possono finire per aspettare 5 minuti per attraversare una strada principale
- immensa come le bottiglie di latte "standard", invariabilmente da un paio di litri (tanto sono TUTTI, SEMPRE, in macchina, da queste parti!) in su che mi hanno convinto (per non spezzarmi la schiena alla mia prima "spesa" americana) a passare alla sezione "low fat milk", l'unica dove si trovavano cartoni dalle dimensioni piu' contenute
- immensa come le "vaccate" che disturbano anche un noto amante del genere come il sottoscritto: cose i biscotti con gocce di cioccolato che mi sembravano tanto rassicuranti e che si sono invece rivelati unti al limite del viscido o come il pane agli spinaci e parmigiano (!?) che ho erroneamente pescato in cerca di qualcosa che fosse "fresco"

Assurda : completamente priva di senso della misura per chi nonostante tutto mantanga un po' del noioso e un po' snob "stile" europeo...
- assurda come il grazioso, alquanto "nerdie" studentello americano che, in un paese dal quale andarsene parrebbe la cosa piu' ovvia del mondo, confessa candidamente di non essere mai stato all'estero, se non in Messico, che poi da Los Angeles vuol dire poco piu' di una gita fuori porta
- assurda come i "margarita" che qui pare si "debbano" prendere assieme al cibo messicano, con un abbinamento che e' quanto di piu' blasfemo si possa immaginare, per non parlare poi del mio mal di stomaco, ma questo e' un altro discorso

Sorprendente : questa volta nel senso migliore del termine...
- soprprendente come quando scopro che al cinema dietro "casa" il sabato sera danno "La Battaglia di Algeri" e il cinefilo che si nasconde in me muore d'invidia al fresco ricordo dei nostri cinema invasi dall'ultimo "Vanzina" natalizio... sigh!

16 January 2004

CalTech, nebbiosetta giornata di gennaio, 5pm ora locale... fuori dalla mia finestra, sull'erbetta di un vezzoso campo sportivo, dei giovanotti "locali" giocano a una sorta di rugby dove al posto della pallotta ovale c'e' un frisbee, e dove non ci si mena... io, inutile dirlo, sono dietro un vetro e, da solo dentro la consueta stanza piena di computer, smadonno contro uno di questi (computer, i giovanotti li lascio stare!) con poche speranze di andarsene prima di notte... certo, qui nessuno pensava di spassarsela dal mattino alla sera, ma...

A questo punto, un po' di note di viaggio. Arrivato ad Heathrow in leggero anticipo, ci pensa subito quella del check-in ad "estrarmi", inevitabilmente, per un alquanto "anale" controllo dei bagagli, come d'altra parte (o era solo una mia sensazione!?) tutti quelli con il capello lungo e/o la barbetta e/o la faccia un po' scazzata: io ce le avevo magicamente tutte e tre, con faccia che e' virata all'incazzato tout court all'ennesimo sentirmi chiedere se nessuno aveva "ravanato" con il mio bagaglio. Quindi non c'e' stata partita: via le scarpe, via la cintura, un po' di perquisizione e poi via ad aprire e rivoltare quello zaino impacchettato con tanta cura ancora in preda al sonno delle 7 del mattino... poi tutti in aereo, dove in 11 ore s'e' riusciti a: mangiare una discreta selezione delle porcate per cui l'America e' giustamente famosa; guardare a spezzoni almeno 4 film piuttosto insulsi; scazzarsi perche' fuori era sempre, pervicacemente, giorno pieno (partenza a mezzogiorno e arrivo alle 2 di pomeriggio:-) e quindi il furbone d'ordinanza tirando su il copri-finestrino per guardare fuori (gran bell'oceano!:-) ti accecava proprio quando, finito di mangiare l'ennesimo pacchetto di patatine, ti stavi appisolando! Poi si scende, e dopo un controllo passaporti movimentato dal tipo che mi chiede se sono un prete (per via del mio indirizzo discretamente sospetto, il Fuller Seminary Guest Center!:-), c'e' l'America, che, nonostante e forse proprio per tutto il male che mi piace dirne, in fondo non sono mai venuto a vedere davvero. Be', questo se si esclude la "gita" fatta con mamma e papa' e Giulietta a New York e in Florida ormai troppo tempo fa! Prima parola, banale, che salta in mente: immensa! Le strade, le macchine, le palme, gli edifici. Seconda parola: un po' triste e senz'anima, nonostante il bel sole che mi ha accolto! Ad ogni modo, subito sul "Super Shuttle" per Pasadena, il tempo di posare le valigie e a passeggio fino in ufficio a salutare il mio "capo" di qui, poi fuori a cena con lei e un giovane Post-Doc, entrambi inglesi emigrati da queste parti con loro apparente soddisfazione. Improbabile ristorante messicano dove per qualche motivo pare che a qualsiasi cibo si debba accompagnare un Margarita, poi a nanna, e da allora poco o niente...